XVI Periegesi in Magna Grecia
Salerno-Reggio Calabria e Siracusa
1–9 Giugno 2019
Sabato 1 giugno. Alla sera ritrovo in un hotel di Salerno vicino alla stazione. Introduzione al viaggio. Pernottamento a Salerno (1 notte).
Domenica 2 giugno. Alle ore 9.00 partenza in minibus con autista. A Paestum, visita dell’area archeologica e dell’antiquarium. Poi in cammino verso Velia. Se possibile visita degli scavi e del museo. Pernottamento a Velia/Ascea Marina (1 notte)
Lunedì 3 giugno. Partenza per il parco archeologico di Laos (vicino a Scalea). Dopo pranzo, visita del Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro. Il pomeriggio, visita della villa romana di Roggiano Larderia (visita solo su prenotazione, telefonando dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00, al numero comunale 0984 501525). Si prosegue per Cosenza, arrivo e visita del centro storico. Pernottamento a Cosenza (1 notte).
Martedì 4 giugno. Cosenza: Visita del Museo dei Brettii e degli Enotri; della Galleria Nazionale della Calabria in Palazzo Arnone. Nel pomeriggio partenza per Reggio Calabria, se possibile sosta a Vibo Valentia (antica Ipponium) per visita del museo archeologico. Pernottamento a Reggio Calabria (2 notti). Si licenzia l’autista.
Mercoledì 5 giugno. Reggio Calabria: Al mattino visita del museo archeologico di Reggio Calabria. Pomeriggio con archeologo per una visita delle emergenze archeologiche della città (“rievocando Rhegion”). Pernottamento a Reggio Calabria.
Giovedì 6 giugno: Trasferimento con mezzi pubblici a Siracusa. Arrivo a Siracusa e sistemazione in albergo, che ognuno avrà scelto autonomamente per 3 notti.
Venerdì 7 giugno. Alla sera primo spettacolo (Le Troiane). Alle 15.30 Caffé letterario al bar dell’Hotel Roma. Pernottamento a Siracusa.
Sabato 8 giugno. La mattina: Convegno sulla figura di Elena. Il pomeriggio: spettacolo (Elena). Pernottamento a Siracusa.
Domenica 9 giugno. Ritorno a casa.
Appendice
Il Centro Studi di Terapia della Gestalt
Con il patrocinio di:
Centro “Antropologia e Mondo Antico”
del Dipartimento di Filologia e Critica delle
Letterature Antiche dell’Università di Siena
e
Federazione italiana delle associazioni di psicoterapia (FIAP)
promuove una Giornata di studi su:
Elena e il suo doppio
Siracusa, 8 Giugno 2019 – ore 9.30–13.30
Museo del Cinema, Via G. Alagona, 41
Elena … quale? La regina di Sparta che abbandona il marito Menelao per seguire Paride e causando la guerra di Troia? O forse questa è solo un “Un fantasma dotato di respiro, fatto con un pezzo di cielo”, come allude Euripide nel suo dramma omonimo, mentre la vera (…?) Elena viene rapita da Ermes e può “tornare alle sue prime nozze, alla casa e col suo sposo vivere” come concludono i suoi fratelli Dioscuri (anch’essi umano-divini) come “la più saggia e virtuosa donna che ci sia”? E non siamo noi tutti, nella ontologica oscillazione tra figura e sfondo, motivo di piacere e di dolore per noi stessi e per chi ci circonda? Un paradosso antinomico come lo è stato Edipo, causa della peste della sua città e fonte di benedizione per chi ne avesse custodito le ossa.
Nel caso di Elena questa conjuntio oppositorum raggiunge il suo estremo paradosso: non è forse figlia di Zeus ed insieme di Tindaro che nella stessa notte si unirono a Leda? E diventa cieco, come capitò al poeta Stesicoro, chi non sa cogliere le trame divina che traluce dalle miserevoli e spesso tragiche vicende dei mortali. Il Poeta, che di Omero venne considerato una reincarnazione, colse di Helena solo “la donna dai molti uomini (…) rovina di navi, rovina d’eroi, rovina di città” (Eschilo, Agamennone vv.62 e 688). Nella sua palinodia, riebbe la vista quando ne scopri la trama divina. E lo ricorda anche Gorgia da Leontini nel suo Encomio “non sei tu responsabile per me, lo sono gli dei che hanno provocato la terribile guerra coi greci” (III, vv. 164-5). Ma già Omero allude alla “sovradeterminazione” “Penso che Elena argiva, la figlia di Zeus, non si sarebbe unita a un altro uomo nell’amore e nel letto, se avesse saputo che i prodi figli dei greci l’avrebbero riportata a casa, nella sua patria. Ma fu un dio che la spinse a compiere l’azione indegna; non vide prima nel suo cuore la colpa funesta, da cui anche per noi è cominciato il dolore” (Odissea, XXIII 218-24).
Tutto, quindi, ciclicamente, ritorna al punto di partenza? Sì e no, perché anche la Itaca a cui Ulisse ritorna dopo aver tanto conosciuto del mondo non è la stessa che ha lasciato, come ci ricorda Kavafis. E certo la guerra di Troia, pur tra “lutti infiniti”, come ricorda Omero, non ha forse cambiato le sorti del mondo?
Al destino di Elena, ed alla sua “biografia immaginale” (G. Antonelli) il nostro tributo di riflessione condivisa.
Riccardo Zerbetto
Programma:
Riccardo Zerbetto, psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt: L’amore che ci possiede … “un daimon intermedio (metaxù) tra i mortali e gli immortali” (Platone, Simposio)
Primo Lorenzi, psichiatra e docente a contratto presso l’Università di Pisa: “Elena” un’indagine sul fascino femminile.
Liliana dell’Osso, professor of Psychiatry, University of Pisa: Il paradosso dell’autismo dietro la maschera della seduzione
Isabella Sardella Bergamini: “Il bello non è altro che l’inizio del terribile” (dalla prima delle Elegie duinesi di R.M. Rilke).
Giorgio Antonelli, psicoanalista e autore di Archetipo di vita. Vita immaginale del poeta Stesicoro, Lithos Ed. Roma
Segreteria scientifica: Riccardo Zerbetto (r.zerbetto@cstg.it), Primo Lorenzi (p.lorenzi@libero.it).
Segreteria organizzativa: Nora Griffiths (nora.griffiths@yahoo.it)
Ingresso libero
Immagini: A sinistra: Elena e Menelao: Cratere attico ritrovato ad Egnazia, Italia (450-440 a.C.), Museo del Louvre.
A destra: Elena e Paride. Particolare di un cratere a campana apulo a figure rosse (IV secolo a.C.), Museo del Louvre.